Ricordate l’argomento del film di Rossellini (in realtà più di Sergio Amidei che di Rossellini)? Racconta la storia del fotografo Celestino Esposito che un giorno scopre, grazie alla rivelazione di un santo protettore, come la sua macchina fotografica è capace, con un semplice clic, di far sparire dalla faccia della terra tutti i cattivi. Niente male… esistesse davvero, direte voi.
Ecco, io vi propongo il gioco della macchina ammazzacattivi, con una variante: invece di fotografare una persona, questa macchina fotograferà un film, un libro, un dipinto, un… palazzo, come in questo servizio di Repubblica, redazione di Bologna: Roversi Monaco e gli obbrobri della città “Così abbiamo svenduto il nostro stile”.
L’idea per questa “sezione” mi è venuta in mente oggi mentre attraversavo Piazza Re di Roma dove, fino a poco tempo fa c’era quest’opera d’arte. Guardatevi un po’ intorno, sicuro che trovate un soggetto per La macchina ammazzacattivi.
Non temete, come nel film, questo è un soltanto un sogno…